Life is chaotic, dangerous, and surprising. Buildings should reflect that.
Frank Owen Gehry
Gehry fonda la sua identità progettuale sulla massa, sulle traiettorie e sulle intersezioni tra questi elementi, portando avanti un lavoro personale sulle tre dimensioni e volumi.
Le opere di Frank Gehry sono quindi caratterizzate da una grande plasticità, sono opere che sfruttano a pieno il concetto della tridimensionalità al punto che, Gehry stesso forte del suo percorso di vita, decide negli anni di creare un settore Digital technology, dedicato alla gestione e alla manipolazione delle forme tridimensionali (come branca nel suo studio).
Il professor Saggio, dal canto suo propone una sua metodologia di analisi delle fasi progettuali architettoniche di Frank O. Gehry organizzandola secondo una serie di “Verbi azioni”, nello specifico abbiamo:
1. ASSEMBLARE
Frank Gehry sin da ragazzo presenta una certa propensione per l’hobbistica ed il bricolage. Il nonno possedeva un negozio di accessori e articoli per il bricolage, falegnameria e quant’altro, senza dubbio questo ha rappresentato per l’architetto, un vero e proprio imprinting che ha condizionato la sua vita progettuale e non. Gehry si trasferisce in California abbastanza giovane e li fa a tutti gli effetti il professionista, con progetti dal tono ordinario e programmatico per circa un ventennio. Le prime opere risalgono agli anni 60.
Casa Studio Danziger, Hollywood 1964-1965
La pianta è suddivisa in due fasce parallele che contengono le diverse funzioni del programma. Il volume è un chiaro richiamo al minimalismo in parte di Kahn.
Casa-Studio Davis, Malibu 1968-1972
Di pari passo con il realismo professionale dei numerosi e vincolanti progetti, della sua vita professionale, Gehry sperimenta nuove forme nelle case di amici artisti. In questo caso cerca deformazioni trapezoidali dello spazio infatti si può vedere come il minimalismo esterno si stira diagonalmente,
Casa Gehry, Santa Monica 1978
Rappresenta uno dei primi progetti rivoluzionari di Gehry, che influenzato dall’arte proverà a coniare un connubio tra le due cose, architettura ed arte, avvicinandosi in particolar modo alla Pop art. Alla vecchia casa composta da un fabbricato a forma di “U”, vengono aggiunte delle funzioni facendo un assemblaggio che avviene con l’utilizzo di lamiere metalliche. I materiali sono grezzi e industriali. Nasce un nuovo modo di fare, informale, disadorno, povero, il cheapscape.
Casa Wagner, Malibu 1978
Gehry ora progetta sviluppando le idee ricavate dalla progettazione della sua casa sperimentale a Santa Monica. In questo caso parliamo di assemblaggio tra quadrilateri deformati che ospitano funzioni distinte. La tensione al movimento non è più contenuta in un volume unitario. I volumi vengono assemblati con l’utilizzo di rete metallica e di intonaco bianco.
2. SPAZIARE
Gehry conosce altri architetti in California, ed elabora un’architettura in formato rurale, composta di spazi e relazioni tra quest’ultimi. L’architettura diventa quindi uno spaziare, composta da piazze, volumi che intersecati tra loro arrivano a creare ambienti di collegamento, il tutto garantendo un aspetto informale a tratti spontaneo.
Casa per un Film Maker, Los Angeles 1981
In questo caso Gehry lavora con volumi diversi, disposti secondo un criterio specifico, ognuno posizionato come entità di pezzi isolati e riconoscibili (la torretta della camera, il padiglione-ospiti e la serra del soggiorno) con l’obiettivo di dare forma, agli spazi all’aperto.
Padiglione ospiti, Residenza Winton, Wayzata (Minnesota) 1983-1987
Opera particolarmente significativa del Gehry della metà degli anni Ottanta. All’interno dell’opera è condensato un uso “narrativo” della composizione per volumi. É presente una ricerca sui contrasti dei materiali, uno svolgersi dinamico della pianta e delle forme. Il programma è minimo, due camere da letto complete, una zona soggiorno, dei locali tecnici che possono anche funzionare da piccola cucina, da deposito o da garage.
Piano ed edifici per la Loyola Law School, Los Angeles 1978-1991
Gehry disarticola il programma in edifici distinti. Ciò su cui si concentra non è la singolarità dell’edificio quanto lo spazio pubblico che esso viene indotto a creare e la socialità intrinseca che promuove. Nel disegno degli edifici si attua una tecnica di “transfigurazione” che, partendo da icone note.
3. SEPARARE
L’idea del separare per Gehry la possiamo considerare una diretta conseguenza del passaggio precedente (spaziare), si può ritenere un’operazione ancora più forte. Nasce dalla natura fortemente plastica degli elementi coinvolti, lo scopo di Gehry è quello di ottenere la tensione tra gli elementi ottenere ciò è come se tagliasse quest’ultimi.
Centro commerciale, uffici e museo Edgemar, Santa Monica 1984-1988
Il complesso di edifici è posizionato su un’arteria molto importante della città. L’idea che viene proposta è lo scavo del blocco edilizio. Dalla strada si dipartono due corsi di forme variabili, che si congiungono in una piazzetta interna dove arriva la rampa del parcheggio e si aprono altri invasi, piazzette e vicoli formati dalla riabilitazione di alcuni fabbricati esistenti.
4. FONDERE
Anche l’idea del fondere per Gehry la possiamo considerare un’evoluzione per antitesi del separare. Gehry applica a tutti gli effetti delle operazioni booleane tra le forme andando quindi a definire un altro tipo, un nuovo tipo, di plasticità.
Sede degli uffici nazionali olandesi, Praga 1992-1997
L’edificio prevede funzioni commerciali ai primi piani, uffici ai superiori, un ristorante in cima. Le caratteristiche del lotto d’angolo implicano il tema della transizione tra le due strade principali e la creazione di un punto focale percepibile dalla sponda opposta del fiume. Gehry, studia la città, lo skyline, il fiume, le viste e approda a un edificio caratterizzato da una conturbante deformazione dell’angolo.
5. SLANCIARE
Museo Guggenheim, Bilbao Spagna 1991-1997
Gehry sceglie l’area di progetto, un’intersezione urbana. La zona industriale era inutilizzata e si presentava allungata longitudinalmente lungo il fiume. L’idea principale del progetto è la concatenazione tra i corpi che s’intrecciano con fare meccanico l’uno sull’altro. Viene creata una piazza su cui gravita tutto il complesso progettuale. Risulta un progetto strettamente connesso alla città e funzionale. La scelta del rivestimento metallico è stata compiuta per aumentarne la rifrazione illuminata dal sole mentre la forma prende ispirazione
dall’opera di Boccioni (forme uniche dalla continuità dello spazio). L’intera opera di Boccioni è strutturata secondo delle “linee forza” che lanciano dei vettori traiettoria dalle sue superfici plastiche, lo stesso identico ragionamento viene applicato dall’architetto. Gehry concepisce e studia ogni curva plasticamente a se, inoltre sono tutte quante generate in base alla funzione che devono ospitare al proprio interno. Il progetto prende forma dall’idea di Gehry che dopo aver abbozzato una forma approssimativa, trasferisce questa sua idea su base computerizzata, per permetterne la realizzazione effettiva e il calcolo.
6. LIQUEFARE
Il termine liquefazione prende spunto dalla creazione della forma, le forme infatti sono caratterizzate dall’acquisizione di un sentimento per certi versi sottomarino, sembra infatti che le opere siano immerse in un acquario.
Casa Lewis, Cleveland, Ohio 1989-1995
Gehry e Philip Johnson progettano la casa senza reti. Il programma di 2200 mq prevede un misto di aree pubbliche e di aree private. L’ultima di una serie numerose versioni prevedeva quattro igloo (pranzo, soggiorno, camera da letto, studio) che si rifrangono su uno specchio d’acqua. Sull’altro lato era disposto invece un pezzo meccanico. La forma generale si presenta come un guanto continuamente girato su se stesso dove interno e esterno si mescolano.
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