Tecnica pittorica consistente nel far sgocciolare i colori dall’alto, direttamente sulla tela stesa per terra, in modo da formare chiazze e linee casuali, ed esprimere così il movimento e l’azione dell’artista attorno alla tela, creando un contatto diretto tra il pittore e l’opera
Alcune delle opere più famose di Jackson Pollock ottenute con la famosa tecnica del Dripping, nella quale ogni opera è assolutamente irripetibile nella sua forma. Tutti i suoi capolavori infatti non potranno mai essere riprodotti in serie anche se allo stesso tempo la tecnica di realizzazione è apparentemente facile e alla portata di tutti.
Una cosa che mi ha sempre affascinato è sempre stata la confusione che ne deriva il caos presente in ogni opera, è una delle forme d’arte che più adoro, dal momento che non mi rispecchia e forse è proprio per questo che mi affascina.
Il lavoro di Jackson Pollock ha avuto risonanza anche nel campo dell’architettura, le sue particolari tecniche realizzative che hanno caratterizzato le sue opere hanno inevitabilmente influenzato il mondo dell’arte e per esenzione quello dell’architettura, spesso tra loro collegate.
Ben Van Berkel quando si cimento nella ricerca del suo modello diagrammatico guardò molto al mondo dell’arte, collezionando diagrammi di flussi, annotazioni musicali e diagrammi a nodi. Fu proprio in quel momento che catturò la sua attenzione, Jackson Pollock e la sua tecnica del “dripping” che rendevano paesaggio il processo artistico. Il quadro non rappresentava più una finestra sul mondo, ma il suolo su cui disegnare, il concetto di inizio e fine vennero annullati infatti tutto si trasformava in processo.
