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LEZIONE 2 – Il ruolo strutturale dell’informazione: la terza ondata

Alvin Toffler sociologo nel suo saggio “la terza ondata” propone una chiave di lettura di tipo socio-economico, partendo da una domanda: perché l’informazione è così ben strutturata nella civiltà contemporanea? Partendo da questa domanda analizza tutte le fasi storiche che hanno contraddistinto la produzione di beni nella storia dell’umanità. Toffler ipotizza tre fasi specifiche:

  1. Fase agricola (circa 15000 anni fa – 1700)
  2. Fase industriale (fine 1700 con l’invenzione della macchina a vapore – 1955)
  3. Fase dell’informazione (1955 – oggi)

Toffler allo stato attuale ci considera pienamente nell’ultima fase dell’informazione, riflettendoci, potremmo fare un confronto tra fasi considerando un semplice oggetto, come un orologio. Un orologio nella fase industriale poneva il funzionamento e le proprie caratteristiche, come la precisione. Oggi invece lo vediamo come un oggetto soggettivizzato, poiché quest’ultimo contiene un’informazione che a sua volta contiene una comunicazione.

il rapporto tra un orologio da taschino e uno Swatch moderno

Facendo un’analisi dello strumento produttivo prevalente per fasi otterremo sicuramente che, nella prima fase, l’elemento fondante era la terra, mentre nella seconda fase le macchine e nella terza, proprio, l’informazione. Infatti nel 10000 a.C, c’è stata la rivoluzione agricola, tardo 1700 quella industriale e nel 1955 quella informatica.

il teorema del pomodoro – A.Saggio

Negli anni si è andata quindi a definire una vera e propria equazione applicabile alla terza fase, dal 1955, ovvero, ponendo per gli addetti al settore primario la lettera A, per gli addetti al settore manifatturiero la lettera B, e per quelli del settore terziario la lettera C possiamo definire la seguente equazione:

A+B < C

Da qui si evince che l’informazione per il numero di addetti diviene prevalente

Dei casi specifici:

negli anni 20 Henry Ford crea un prodotto di automobile standardizzato che rappresentasse la famiglia dell’epoca, omologandole in un certo senso, ad oggi invece rimanendo sempre nel settore automobilistico, ad esempio una Smart oggi risulta essere un’automobile altamente soggettiva ed è poi il simbolo del car-sharing nelle grandi città. In questi anni infatti si sta ponendo molto l’accento sul tema del riutilizzo puntando a creare un vero e proprio sistema circolare.

il car-sharing ormai presente in tutte le grandi città

LINK – LEZIONE 2

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