Al momento stai visualizzando LEZIONE 2 IV – Metacity: informatica, città e società

LEZIONE 2 IV – Metacity: informatica, città e società

La lezione dal nome “Metacity informatica, città e società”, porta a compimento il primo ciclo di lezioni partendo dal concetto di crisi (un problema) dal quale poniamo le basi per un progetto solido. Il concetto di crisi come visto nel corso delle lezioni può abbracciare più ambiti che vanno da quello ecologico a quello informatico.

scultura temporanea a Copenaghen

Il PNRR di cui si sente molto parlare oggi, abbraccia entrambe le categorie, si pone infatti l’obiettivo di informatizzare molti settori, proponendo inoltre un rinnovo ecologico ad esempio per quanto concerne la mobilità green. Ciò che non vediamo però sono come questi metalli rari vengono estratti (impiegati all’interno di tutti i cip e batterie delle nostre apparecchiature) e che tipo di impatto ambientale ne comporta l’estrazione. Altro aspetto ambientale che non consideriamo è l’impatto di un invio di una semplice mail, il quale impatto ambientale corrisponde a circa un’ora di accensione di una lampada da 60W.

l’invio di una mail

ANALISI DELLE TECNOLOGIE ALLA SCALA URBANA

  1. Cartografia digitale
  2. Smartphone
  3. Internet of Things

La cartografia digitale a sua volta presenta delle sottocategorie

  1. Foto satellitari
  2. GIS
  3. GPS

Le mappe possono essere intese come “l’applicazione di una convenzione ad un dato”. La tecnologia GIS (geographical information sistem) trova la sua prima applicazione nel periodo storico non particolarmente recente in una Londra falcidiata dalla peste, in quel caso vennero mappati tutti i casi di peste, e attraverso la geo localizzazione si scopri che i corsi d’acqua erano il tramite pandemico. L’artista, performer Simon Weckert causò un virtuale ingorgo stradale per le strade di Berlino utilizzando 100 smartphone geo localizzati, ingannando di fatto i sistemi di Google che vennero portati a considerare la strada particolarmente trafficata, virtualmente vero, realmente no, da qui il nome Google Maps Hack.

L’internet of Things (IoT)

Tradotto realmente come l’internet delle cose fonda le sue basi sul concetto che riguarda ogni cosa, ogni apparecchiatura elettronica, ai giorni nostri è connessa alla rete, la nostra interfaccia non è più solo il personal computer ma, lo smartphone, lo smart-tv, il frigo smart, gli smartwatch. Ad oggi il numero degli oggetti connessi alla rete triplica quello degli essere umani sul pianeta, sono infatti circa 20 Miliardi. In cosa consiste questo internet delle cose? L’internet of everithing, il concetto di quantify itself, il misuratore dei dati biometrici personali, altezza, battito cardiaco, ossigenazione, qualità del sonno, contapassi, livello di insulina.

smartwatch

Fino ad arrivare alla smarthome, al concetto di casa domotica, l’assistente vocale all’interno dell’abitazione che interagisce con l’ecosistema casa.

controllo di una casa domotica

È facile anche immaginare quanto tutto l’internet of things essendo connesso alla rete risulti particolarmente vulnerabile, o comunque in qualche modo attaccabile, basti pensare ai milioni di telecamere IP mantenute con il codice di partenza dato dalla casa madre hackerate e rese pubbliche su siti specifici.

LINK:

https://www.wired.it/gadget/computer/2016/01/29/facile-hackerare-le-videocamere-di-sicurezza/#:~:text=L%27Internet%20of%20Things%20corre%20in%20fretta%2C%20ma%20rischia%20di%20dimenticarsi%20la%20sicurezza%20degli%20utenti

IL CONCETTO DI SMARTCITY

Casi:

  • Corea del Sud: primo caso di smartcity
  • Rio de Janeiro: progetto IBM smartcity
  • Toronto, progetto smartcity di google (mai relizzato)
  • Barcellona

Il quartiere di Songdo a pochi Km da Seoul, si sviluppa come un quartiere di nuova costruzione in una zona economica protetta per attrarre capitali e investitori, nasce su un lembo di terra strappato al mare. La progettazione della città, quartiere è stata da subito concepita come città smart, ma essendo la tecnologia in rapido sviluppo, nel mentre la città sorgeva le tecnologie impiegate divenivano obsolete, il progetto prende uno sviluppo totalmente verticale, volto particolarmente al controllo, videosorveglianza e identificazione all’interno del contesto grazie ad una card identificativa. Il progetto risulta essere completamente convogliato dalle tecnologie informatiche.

Il quartiere di Songdo a pochi Km da Seoul

Il progetto dell’IBM nasce con una concezione simile a quello della città di Seoul differendo solo per la forma dal momento che nel caso specifico la progettazione vede un’applicazione nella città consolidata e non in un quartiere ex novo. Impiego all’interno della città di sensori per il rilievo delle acque meteoriche.

Cabina di comando IBM di Rio de Janeiro

Lo sforzo progettuale nella città di Toronto da parte di Google era completamente volto al benessere e la sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo di edifici molto grandi in legno, guida autonoma, trasporto dei rifiuti attraverso sistemi pressurizzati all’interno delle abitazioni. Il progetto non vide mai la luce per un problema di tipo economico politico poiché tutto l’enorme quantitativo di dati che Google avrebbe raccolto a scala urbana, avrebbe voluto tenerseli per sé, ma la collettività non fu concorde a riguardo.

Progetto mai realizzato di Google per la città di Toronto

Il progetto della smartcity di Barcellona risulta invece totalmente orizzontale attraverso l’impiego di una cittadinanza attiva attraverso l’applicazione democratica, che trova sfogo attraverso lo scambio di opinioni fra cittadini con referendum popolari. Si pensa quindi ai problemi della collettività, inoltre i dati che producono i cittadini, rimangono a se stessi pubblici e sono loro che decidono come meglio poterli impiegare, il sistema risulta completamente libero.

La città di Barcellona dall’alto

IL WEB

  • Il web 1.0 statico, con interfaccia singola (computer)
  • Il web 2.0 dinamico, sempre connesso (smartphone)
  • Il web 3.0 metaverso non conosciamo ancora bene l’interfaccia di accesso poiché risulta completamente in divenire.

Lascia un commento