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TO DO – LEZIONE 13

[…] se lavoriamo per affioramenti, non può esserci un vassoio, un solo piano d’imposta del progetto da cui far sbucare masse telluriche o su cui sovrapporre strati meccanici, ma bensì molti strati, molte quote che appunto mangiate e sfrangiate, liquidamente sagomate, manifestino un sentire di “affioramento” coesistendo l’una con l’altra.

Antonino Saggio- Affioramenti dal Basso

Affioramenti dal Basso è questo il tema principale affrontato nell’articolo del professor Antonino Saggio. Il tutto gira intorno ad un evidente cambio del punto di vista tradizionale o convenzionale che dir si voglia, il lavorare per affioramento cambia il nostro concetto di spazialità meccanica al quale siamo in qualche modo affezionati infatti come dice nella citazione precedente “un solo piano d’imposta del progetto” possiamo considerare poiché dal basso possono affiorare imprevedibilmente masse telluriche sul quale poggiarci. Il concetto di strati meccanici al quale siamo abituati cambia quindi radicalmente, ma non viene accantonato il concetto diventa solo in qualche modo più liquido e armonioso e in qualche modo imprevedibile. Con il termine affioramento il professor Saggio vuole calcare la mano sul “processo di disvelamento “al contrario”. Come se il progetto si debba formare certo attraverso stratificazioni, ma invece che attraverso una modalità canonica lo farà con modalità opposta.

Il professor Saggio si concentra su uno dei grandi temi che fanno da guida al rinnovamento, la nuova cognizione della frammentarietà del paesaggio metropolitano portando l’esempio dell’area limitrofa al gasometro in zona ostiense, una zona caratterizzata da molteplici aree ex industriali. Considerando l’area di cui all’oggetto e considerando che la nostra attenzione in questo caso gravita intorno al concetto di affioramento noi dovremmo invece che occuparci delle grandi superfici ex industriali ci occuperemo delle aree di ridisegno intorno al fiume Tevere.

Come sostiene anche Saggio, le aree limitrofe al fiume portano con loro potenzialità immense, possono infatti portare “una forte iniezione di naturalità, di verde”. Tutto ciò rappresenterà un progetto parallelo per la città un nuovo brano di città che puntano ad opporsi al concetto ormai più che superato dello zoning, figlio della “città industriale” proponendo dal canto loro una nuova concezione di città basata sul tema della mixitè funzionale una città che si può vivere 24h su 24.

La progettazione basata sull’affioramento, risulta particolarmente funzionale ed efficace parlando appunto delle sponde di un fiume, infatti come precisa anche Saggio, la moltiplicazione della quota zero adattata alle diverse aree morfologiche e geometriche rappresenta uno strumento valido in fase di progettazione.

La strategia dell’affioramento […] ha infatti una componente del tutto pratica perché diventa naturale pensare a questi terrazzamenti in rapporto alle quote di rischio di crescita del livello dell’acqua del fiume. Il progetto […] tocca frammenti di aree industriali, ingloba parte della circostante, si incunea nel terreno e nella vegetazione, scava e si allunga fino a toccare l’acqua […] si presenta come un ipertesto metropolitano.

Antonino Saggio – Affioramenti dal Basso

Questa modalità di progetto proposta dal professor Saggio risulta come detto precedentemente particolarmente efficace sul tema relegato alle rive di un fiume come nel progetto dal lui proposto, ma ovviamente è possibile applicare questo concetto di stratificazione dal basso, in ogni modalità progettuale. Il tema delle stratificazioni o Layer sono diventati di fatto ormai una modalità di progetto particolarmente funzionale che ci permette di inserire e concepire il progetto in toto, sotto un nuova luce simbolica, permettendo di creare spesso un “ipertesto urbano”.

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